La
storica Villa
Cianciafara di Messina, dimora del cugino
di Tomasi di Lampedusa.
La villa, costruita alla fine del Settecento su un preesistente edificio medievale, è uno dei pochi esempi architettonici del 18esimo secolo che si presenta pressoché intatto, nonostante calamità naturali e varie vicissitudini.
Originariamente qui si svolgevano soprattutto attività agricole, come suggerisce la distribuzione degli spazi esterni: l’edificio padronale circondato dalle case coloniche, il lavatoio, il palmento, il magazzino per il vino, il frantoio, il forno, la cappella. Defilati, nei pressi dell’orto, la stalla e il fienile.
Dentro si possono ammirare i preziosi arredi, confluiti dal palazzo dei Principi Filangeri Tasca di Cutò e da Casa Mallandrino, tra i quali una tavola di Antonello de Saliba. (Fonte balarm.it)
La villa, costruita alla fine del Settecento su un preesistente edificio medievale, è uno dei pochi esempi architettonici del 18esimo secolo che si presenta pressoché intatto, nonostante calamità naturali e varie vicissitudini.
Originariamente qui si svolgevano soprattutto attività agricole, come suggerisce la distribuzione degli spazi esterni: l’edificio padronale circondato dalle case coloniche, il lavatoio, il palmento, il magazzino per il vino, il frantoio, il forno, la cappella. Defilati, nei pressi dell’orto, la stalla e il fienile.
Dentro si possono ammirare i preziosi arredi, confluiti dal palazzo dei Principi Filangeri Tasca di Cutò e da Casa Mallandrino, tra i quali una tavola di Antonello de Saliba. (Fonte balarm.it)
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